In Italia il 20% dei giovani tra i 15 e i 34 anni consuma frequentemente alcolici, il 16% fuma fino al compimento dei 24 anni e il 19% ha consumato cannabis nell’arco di un anno. Inoltre è del 49% la percentuale dei giovani tra i 14 e i 19 anni che hanno giocato d’azzardo almeno una volta all’anno. (Osservatorio europeo sulle droghe, ISTAT, DOXA,Unipol e Nomisma).
Da questi dati sconcertanti di un’inchiesta de “La Stampa” (2018) nasce il progetto #dipendodame.
Gli obiettivi principali sono quelli di sensibilizzare i ragazzi circa i rischi che alcuni atteggiamenti generano e mostrargli un’alternativa a quel bisogno di sfogo da cui prendono forma le dipendenze. Ma anche creare una piattaforma sul web interattiva e partecipata che li aiuti a trovare la via più facile per dare una mano a sé stessi o ad un amico.
Secondo l’articolo del dot. Stefano Canali (coordinatore di Psicoattivo – Droghe, sostanze d’abuso e dipendenze, mostra multimediale itinerante scritta e realizzata nel 2006 con il contributo del Ministero dell’Istruzione e membro del direttivo della Società Italiana Tossicodipendenze dal 2008) lo sport o meglio “l’esercizio fisico e psicologico stimolano l’attività della corteccia cerebrale e di altri importanti centri cerebrali implicati nei processi emotivi e della ricompensa, del piacere e della gratificazione. In questo modo, esercizio fisico e psicologico favoriscono lo sviluppo del cervello, la connettività e la resilienza. […] La dipendenza è legata anche al discontrollo dei comportamenti associati alla ricompensa. È noto che la regolazione delle emozioni, l’inibizione degli impulsi, degli appetiti e del desiderio, in una parola, l’autocontrollo, dipendono dal funzionamento delle aree della corteccia prefrontale e dell’ippocampo. […]
È stato dimostrato che l’esercizio aerobico correla selettivamente a:
1. uno spessore maggiore nella corteccia prefrontale dorsolaterale, che ha un ruolo determinante nei processi di autocontrollo;
2. un maggiore volume dell’ippocampo, regione cruciali nei processi di apprendimento, nella memoria e nella regolazione delle emozioni.
Altre ricerche hanno indicato che l’esercizio fisico può attivare il sistema degli oppioidi endogeni, altra struttura funzionale al centro della ricompensa ma anche della risposta alla stress, della regolazione dell’ansia e del dolore, tutti processi che hanno un ruolo nella vulnerabilità alle dipendenze e nel disturbo da uso di sostanze. In questo senso l’esercizio fisico inteso anche come leva del sistema degli oppioidi rappresenta un altro elemento importante nel razionale dell’utilizzo dello sport come coadiuvante del trattamento della dipendenza.” (PSICOATTIVO – 29 OTTOBRE 2017).
Questo per sostenere comportamenti devianti non vanno interpretati solo a livello sociologico, ma anche chimico e in questo lo sport gioca un ruolo fondamentale.
Tra enti di promozione sociale (associazioni, società sportive…) e ambasciatori (professionisti del settore, campioni olimpionici e sportivi di vario genere) sono molte le realtà che abbracciano questo progetto avendo capitò la centralità del problema in questione.
Dall’informazione si genera cambiamento, la consapevolezza è il vaccino della dipendenza.